CAMBIARE I PARADIGMI DELL'EDUCAZIONE

CAMBIARE I PARADIGMI DELL'EDUCAZIONE

di VERONICA TORTORA -
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Gli elementi che sono alla base dell'influenza dell'organizzazione scolastica e didattica sono svariati, potremmo senz'altro partire dal tradizionale utilizzo del metodo organizzativo scolastico illuminista per l'istruzione pubblica, ancora in voga in tempi avanzati, in grado di plasmare e anestetizzare i ragazzi in quanto l'unico interesse è una formazione accademica e dunque viene accantonata l'idea di pensieri divergenti, anzi, coloro che ne sono la fonte vengono considerati stupidi; continuando teniamo in considerazione la visione da parte dello stato della scuola, la quale viene vista come una fabbrica, volta solo alla produzione meccanica e non ad un lavoro mirato e specifico, più associabile a quello di un artigiano; conseguentemente a questo fattore incide ,negativamente, anche l'iter scolastico molto lungo e duro che non sprona gli studenti ad andare avanti per via delle poche possibilità che si hanno anche in possesso di una laurea. 

Rispetto alla posizione di Ken Robinson percepisco una certa affinita con i miei ideali, credo che quest'uomo abbia spiegato in modo efficace ed efficente la stiuazione scolastica attuale, la quale potrebbe cambiare, e in alcune parti del mondo questo succede, anche se essendo abituati a questo meccanismo da cosi tanti decenni diviene sempre più complicato trovare delle nuove soluzioni, in particolar modo che soddisfino i bisogni di oggi, in parte provocati dall'istruzione di ieri . Ciò che l'autore porta all'attenzione degli spettatori ha una forte rilevanza e va ribadito soprattutto nei "nostri tempi", dal momento che ci troviamo in una società omologante e con scarse pluralità di pensiero, anche se ci sembra che sia l'opposto, grazie alla libertà di espressione, alle nuove tutele verso la diversità di genere, di etnia... Sostengo che non sia proprio così, la libertà concessaci sui social ci ha portati ad aggregarci in massa all'interno di pensieri espressi da qualcun'altro o ancora, ci ha spinti a seguire mode perchè pubblicizzate personalmente da qualcuno che ci sembra affidabile. Dove è finita qui la divergenza di pensiero? Robinson ha scelto di tuffarsi in quest'ardua sfida proprio per far emergere ancora di più questa latenza e per rendere la divergenza di pensiero un nuovo modello all'ordine della giornata scolastica, così che tutti ne possano disporre e non sentirsi più discriminati prchè non affini al pensiero aristoteloco.