Cambiare i paradigmi dell'educazione

Cambiare i paradigmi dell'educazione

by ELISA PANELLA -
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Il video "cambiare i paradigmi dell'educazione" riporta l'analisi di Ken Robinson sul sistema scolastico, nel quale evidenzia le criticità del modello tradizionale, nato nell'epoca dell'Illuminismo e nelle circostanze della Prima Rivoluzione Industriale. 

La scuola pubblica era suddivisa in accademico e non accademico, ovvero in intelligente e non intelligente. L'intelligenza è basata sul ragionamento e sulla conoscenza dei classici, portando allo sviluppo delle abilità accademiche. Non tutti, però, rientravano negli standard della visione della mente e dell'intelligenza, venendo giudicati; anche per questo motivo, ci fu un incremento dei disturbi dell'attenzione. 

Altro aspetto che Robinson valuta è l'arte, in quanto permette di vivere esperienze estetiche e attivare i sensi. Giudica la scuola tradizionale come anestetica, dovuta dall'influenza dell'industrializzazione. A questo proposito pone una riflessione sull'immagine della scuola: è la rappresentazione di un modello di fabbrica (pensiamo alla campanella, alla divisione degli spazi tra il genere maschile e femminile, come i bagni, oppure alla divisione degli studenti in base all'età); è una tipologia di scuola che porta a una crescita standardizzata e, per questo, propone di andare verso la direzione opposta, una crescita attraverso lo sviluppo del pensiero divergente, capacità essenziale per la creatività e per formulare maggiori risposte a una domanda. A tal proposito, è stato effettuato un test su dei bambini e ne è emerso che tutti possedevano un pensiero critico ma, con il passare degli anni, questo andava ad affievolirsi; la causa riscontrata era nella scuola, dovuto all'inglobamento nel sistema scolastico del modello tradizionale. Per superare ciò, secondo Robinson, è necessario ripensare alle capacità umane e superare questa visione dell'intelligenza. 

Sono pienamente d'accordo con le criticità evidenziate da Robinson sulla scuola tradizionale, giudicandola come omologante, rigida e antiquata che non permette agli studenti di esprimere la creatività e la propria personalità. È un sistema che premia gli studenti con maggior intelligenza, proprio come ha riportato lo stesso Robinson, escludendo quegli allievi che hanno difficoltà. Altro aspetto che condivido appiendo è la rilevanza dei lavori di gruppo, poiché favoriscono l'inclusività e permettono di evitare episodi di emarginazione. 

Secondo me, un sistema scolastico così statico come quello tradizionale non può adattarsi nell'odierna società: con la modernizzazione e, quindi, con le continue trasformazioni, è importante che i cittadini sappiamo adattarsi nel contesto sociale, sviluppando un senso di appartenenza e un pensiero critico, come afferma lo stesso Robinson, per riflettere, valutare e risolvere le difficoltà della vita, effettuandolo in modo autentico ed efficace. Per riuscire a formare ed educare gli studenti che sappiano rispondere a queste situazioni è necessario, quindi, un cambiamento della scuola, superando il modello tradizionale.