CONTESTUALIZZARE

CONTESTUALIZZARE

von ANNA MARIA DE VIVO -
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Partendo da Comenio, il quale fu il primo a puntare su una didattica universale, attraverso un apprendimento naturale dove le nozioni dovevano essere insegnate partendo dalle più semplici e man mano, alle più complesse, dove il docente in modo chiaro e organizzato deve guidare alla comprensione degli studenti, che apprendono in maniera partecipativa e attiva attraverso l'esperienza. L'innovazione sta nella nascita dellla didattica come "ARTIFICIUM": l' arte di insegnare.                                                                     Passando per Dewey che punta sul concetto di imparare attraverso l'esperienza, dove le nozioni non vengono solo trasmesse, ma gli studenti apprendono attraverso un processo attivo, costruendo le loro conoscenze attraverso il fare, il pensare e il riflettere sulle proprie conoscenze. Qui l'insegnante è un facilitatore che aiuta gli studenti a scoprire e costruire attraverso l'esperienza diretta. L'innovazione di Dewey sta nel proporre attività pratiche come problem solving e cooperative learning: gli studenti imparano attraverso esperienze reali e sociali.                                                                                                                      Con Castoldi, l'innovazione sta nel preoccuparsi non su "cosa"  insegnare ma su "come" farlo, mettendo i bisogni e le capacità dello studente al centro della didattica. Ci si pone lo scopo di non sapere tante cose, ma di saperle usare per la vita reale. L'autore mette l'accento sulla diversità di ogni studente e di come l'insegnante debba essere flessibile agli stili di apprendimento di ognuno. L'apprendimento verso il "fare" qualcosa e quindi la didattica si attua attraverso: attività pratiche, discussioni, esperimenti, progetti e lavori di gruppo. Proponendo l'eliminazione dei voti e puntare ad una autovalutazione che si fa attraverso il raggiungimento di obiettivi ed eventualmente migliorabili.                                                                                        Riflettendo sulla didattica, che è sempre stata di molta importanza in tutti i tempi (già da Socrate, Platone  Aristotele,ecc...),anche il filosofo Montaigne sosteneva: " Meglio una testa ben fatta che una testa ben piena", oggi la didattica vive la sua innovazione grazie all'avanzamento della tecnologia. Questa è fondamentale e importante anche nell'apprendimento pratico degli studenti. Grazie alle nuove piattaforme e-learning come Google Classroom, Microsoft Meets,  Moodle, ecc... I ragazzi in un periodo catastrofico come il Covid sono riusciti a portare avanti i loro studi e ad avere comunque un contatto umano con la classe. L'intelligenza artificiale (AI) è in grado ,spesso, di aiutare gli studenti a reperire informazioni in maniera veloce. Le classi sono integrate con Lim che aiutano nel processo di apprendimento, a volte fatto anche attraverso il gioco, esempio: Kahoot!, Duolingo, ecc... Infatti la tecnologia è ormai integrata nel nostro sistema scolastico, ma come tutte le innovazioni ci sono dei rischi da non sottovalutare:                                   - In certi casi si rischia di andare a perdere quella relazione tra studente e docente e anche fra studenti stessi, fatta attraverso l'empatia;                                                                                                                                  - Spesso i dati personali vanno a finire in rete senza protezione e si verificano situazioni di Cybor-attacchi;    - Purtroppo (cosa che ho vissuto personalmente) non tutti gli insegnanti sono ben formati all'utilizzo delle nuove tecnologie didattiche.

In questa mia lunga riflessione, con competenze avute come alunna (negli anni 70/80), come mamma di tre figli (hanno svolto tutti i percorsi scolastici) e studente di un serale, mi rendo conto che nonostante le  conoscenze e gli sforzi di docenti e studenti, l'equilibrio di una didattica veramente efficace è ancora in fase di sperimentazione e crescita. Certo è che (considerazione del tutto personale) a oggi, i vari governi non hanno certo investito seriamente nel puntare a migliorare l'assetto scolastico che viene sempre considerato in secondo piano.