L'intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale

by MARA SFORZA -
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  • In che modo l'uso dell'IA (intelligenza artificiale) nella scrittura accademica può influenzare il tuo pensiero critico? L'IA permette di creare in maniera agevolata una scaletta delle proprie idee ad esempio affinchè sia più coerente e al tempo stesso aiutare nella ricerca di informazioni e dati da inserire. Tuttavia il rischio è quello di considerare i suggerimenti dati dall'intelligenza artificiale migliori non andando a verificare la veridicità e l'effettiva applicazione nel proprio lavoro, in questo modo si va contro il proprio pensiero critico.
  • Pensi che l'IA ti aiuti a sviluppare argomentazioni più solide o, al contrario, rischi di renderti meno autonoma nella riflessione? Credo dipenda da come lo si utilizza, ad esempio mi capita di vedere sui social persone che utilizzano l'IA per dare voce alla propria idea e alla possibilità di metterla davvero in atto e come ma partendo da una propria idea originale non da un suggerimento dell'intelligenza. Può quindi sì fornire argomentazioni più solide ma al tempo stesso rendere meno propria e originale la riflessione.
  • Ti è mai capitato di usare un tool di IA per la scrittura e poi rielaborare criticamente il testo generato? Se sì, in che modo? Mi è capitato di utilizzare l'IA poichè non avevo capito effettivamente quale fosse la richiesta da approfondire ed è stato utile perchè mi ha aiutato a sintetizzare.
  • Al contrario, hai mai utilizzato l'IA per aiutarti a correggere un compito? No, non mi è ancora capitato però l'ho utilizzata per confermare una frase in inglese.
  • Quali competenze dovrebbe possedere un "utente critico" dell'IA? Invita a riflettere su come formare cittadini capaci di usare l'IA in modo responsabile e riflessivo. Esistono modi per integrare creatività umana e automazione nella scrittura accademica? Innanzitutto, un utente critico dell'IA dovrebbe avere una competenza anche minima di essa  e delle sue possibili applicazioni e limiti nonchè possibili coseguenze etiche e morali e per far ciò sarebbe utile che ci fossero corsi predisposti da persone competenti a livello provinciale, online e non ad esempio, che possano far luce sulle potenzialità e sui rischi connessi all'intelligenza artificiale con specifici progetti che richiamino le persone connettendole anche nel reale e/o mostrando l'unione che si crea tra l'automazione e la creatività umana per esempio attraverso le opere di diverso tipo pubblicate sui social o nelle mostre di arte contemporanea; non mancano poi studi accademici sul tema e rapporti da diversi enti anche a livello mondiale. Un uso consapevole permette anche un comportamento critico nei confronti dell'IA accusata più volte di rivendere i dati, la privacy e quindi una poca trasparenza e talvolta iniquità ad esempio nella scelta di un curriculum rispetto ad un altro per la presenza di parole presenti nel proprio database ritenute migliori.
  • Come cambia il ruolo dell'insegnante in un contesto di didattica aumentata dall'IA? L'insegnante diventa un mediatore tecnologico per far sì che i ragazzi utilizzino l'IA come strumento certamente utile ma non unico affidandosi anche all'esperienza dell'insegnante stesso
  • Che differenza c'è tra "apprendere con" e "delegare a" l'IA?  "Apprendere con" implica vedere l'IA per quello che è, uno strumento valido moderno che fornisce risposte immediate ma non assolute, che può aiutare nella vita quotidiana di persone con disabilità e non tenendo però sempre conto della propria visione poichè l'intervento umano è centrale. "Delegare a" significa perdere la propria originalità e pensiero impoverendo non solo l'apprendimento ma anche la realtà quotidiana.