ANALISI e DISCUSSIONE: cambiare i paradigmi dell’educazione

ANALISI e DISCUSSIONE: cambiare i paradigmi dell’educazione

by SARA ROSEMARY GAGLIARDI -
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Nel video "Cambiare i paradigmi dell'educazione" di Ken Robinson è spiegata e rappresentata una realtà che ad oggi non viene presa abbastanza in considerazione dalle istituzioni scolastiche che ancora seguono questa tradizione scolastica.

Ken Robinson critica il sistema educativo tradizionale, sostenendo che sia basato su un modello ormai antico e obsoleto, nato durante la prima Rivoluzione Industriale e perciò creato per quel modello di società . Questo modello di insegnamento infatti privilegia la conformità e la standardizzazione, somministrando test sempre uguali e programmi rigidi, come in una catena di montaggio, senza promuovere la creatività e i talenti personali degli studenti.

Robinson ci mostra come  il sistema scolastico tradizionale sia stato progettato sul modello della fabbrica industriale: gli studenti vengono “assemblati” in classi in base all’età, come se ci fosse un criterio base per dividere in livelli gli studenti.

Questo fattore fa riflettere su quanto l’educazione attuale sia più orientata a “produrre” lavoratori conformi piuttosto che persone indipendenti. Questo oltretutto non è neanche più efficiente nella società moderna in quando noi giovani, compresa me stessa, sappiamo che nonostante ci laureeremo non avremmo la certezza di trovare un lavoro, neanche prestigioso come si poteva ottenere a quel tempo da laureati. 

Tutto cio ha portato gli  studenti a scoraggiarsi fin da subito e a soffrire maggiormente, come sottolinea Robinson, di disturbi dell’attenzione, ma anche da disturbi di ansia e di ansia da prestazione, non sentendoci mai né motivati né premiati per l’impegno che impieghiamo.

Purtroppo le istituzioni scolastiche, pur avendo fatto qualche passo avanti, faticano ancora a rompere con questo paradigma. Il cambiamento richiederebbe un approccio più personalizzato e interdisciplinare, che permetta agli studenti di sviluppare il proprio potenziale in modo più naturale e creativo e ciò comporterebbe un cambiamento di pensiero radicale nella nostra istituzione scolastica.