Sintesi e rilancio delle discussioni su intelligenza artificiale e didattica

Ri: Sintesi e rilancio delle discussioni su intelligenza artificiale e didattica

di FEDERICA PETRI -
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Risposte alle domande:
-Ritengo che un “utente critico” debba essere in grado di farsi aiutare dall’AI, prendendo unicamente spunto da essa, interpretando concetti ed analizzandoli in base alla propria esperienza e personalità.
Dovrebbe poi conoscere in modo esaustivo la tecnologia che utilizza, considerandola una valida alleata.
Creatività umana ed automazione sono integrati nella scrittura accademica poiché l’AI suggerisce, riassume e crea spunti, lasciando comunque all’umano l’obbligo di elaborare il tutto in modo critico.

- Nei processi valutativi l’uso dell’AI facilita e semplifica il lavoro dell’umano, ma purtroppo rischia di non essere equa e neutrale.
Si vanno a toccare diversi ambiti ed aspetti: la trasparenza, poiché non sempre viene spiegato ed approfondito un giudizio espresso; la privacy, poiché utilizza dati che si spera vengano trattati in modo corretto ed etico; la discriminazione, penalizzazione di candidati durante una selezione lavorativa, provenienti da particolari scuole o aventi nomi particolari; la responsabilità, non è un umano ad agire e quindi non c’è nessuno a metterci la faccia; la spersonalizzazione, poiché si tende a categorizzare le persone, considerandole spesso semplici numeri, tralasciando l’aspetto umano.

- Il ruolo dell’insegnante muta sicuramente con l’utilizzo dell’AI, diventando il mediatore tecnologico per gli studenti.
Resta comunque la figura all’interno della quale risiede il sapere, e la figura che umanamente e fisicamente interagisce con gli studenti.
L’insegnante ha il compito di condurre i propri studenti nell’utilizzo dell’AI, personalizzando il loro percorso (conoscendoli), contrariamente a quanto potrebbe fare l’algoritmo.

-“Apprendere con” comporta il saper ampliare le proprie conoscenze attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, vista come un valido supporto ai metodi educativi, sapendola interpretare ed analizzare in modo critico.
“Delegare a” implica invece il volersi totalmente affidare all’intelligenza artificiale stessa, prendendo per buono ogni suo modo di manifestarsi, rinunciando ad ogni forma di riflessione.