Nel video, Ken Robinson analizza vari fattori che incidono sull’organizzazione scolastica e didattica. Uno dei principali problemi che evidenzia è la disconnessione tra il sistema educativo attuale e le reali necessità della società moderna. A suo avviso il sistema scolastico nato nel periodo dell’Illuminismo e sviluppato durante la prima rivoluzione industriale, non è più adatto ai tempi odierni. La scuola di oggi infatti si basa su modelli educativi obsoleti, che non prendono in considerazione le diversità individuali degli studenti e le sfide future del mondo.
Robinson sottolinea che il sistema educativo attuale è fortemente influenzato da un’idea che vede la conoscenza come un sapere accademico, rigorosamente deduttivo e questo porta a una divisione tra “intelligenti” e “non intelligenti”. Questo approccio purtroppo ha escluso da anni tantissimi studenti brillanti ma non adatti a un percorso puramente accademico. Inoltre, la scuola è organizzata come una linea di produzione con la separazione tra materie, classi, orari e gruppi d’età. In questo modo non si considera che ogni studente ha i suoi tempi, il suo modo di apprendere e le sue passioni. Questo modello standardizzato non permette di sviluppare capacità creative e divergenti, che invece sono fondamentali per affrontare le sfide del mondo di oggi.
In particolare, Robinson si concentra sull’importanza del pensiero divergente, una competenza che ci permette di affrontare situazioni complesse in modi originali. Secondo uno studio che cita, i bambini piccoli sono naturalmente predisposti a questo tipo di pensiero, ma man mano che crescono e vanno a scuola. Il sistema educativo tende a spegnere questa capacità. Nelle scuole, infatti agli studenti viene insegnato che esiste una sola risposta giusta, mentre nella vita reale la creatività, la collaborazione e la capacità di pensare fuori dagli schemi sono molto più apprezzate. Sostanzialmente Robinson suggerisce che la scuola dovrebbe diventare un luogo dove si valorizzano tutte le capacità, non solo quelle intellettuali, ma anche quelle artistiche, creative e sociali.
Personalmente, concordo con la visione di Robinson. Ritengo che l’attuale sistema educativo non risponda più alle esigenze della società in cui viviamo. Il modello tradizionale, che promuove un apprendimento rigido e standardizzato, non è in grado di preparare i giovani ad affrontare le sfide del futuro. Oggi è più importante che mai che i ragazzi imparino a pensare criticamente, a collaborare con gli altri e a esprimere la propria creatività. Un sistema educativo che promuove queste qualità sarebbe sicuramente più adatto a formare adulti capaci di affrontare il mondo in continua evoluzione, piuttosto che una scuola che “anestetizza” i ragazzi, come dice Robinson. In sostanza, un cambiamento del paradigma scolastico in senso più flessibile e creativo potrebbe migliorare notevolmente la qualità dell’educazione e preparare meglio le nuove generazioni per il futuro.