2. CONFRONTARE

2. CONFRONTARE

di Angela Spinelli -
Numero di risposte: 47

In questo spazio la riflessione riguarda la seguente domanda: Alcuni di voi hanno definito la didattica come arte di insegnare, altri come scienza che studia l’insegnamento. Secondo voi, qual è il confine tra arte e scienza nell’insegnamento?

 

In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di SARA BORRELLO -
non ne sono sicura ma credo che il confine stia nel fare, o meglio nel metterlo in pratica. l'arte di insegnare sembra sia già messa in pratica, mentre la scienza che studia l'insegnamento no, perché appunto studia il come metterlo in pratica.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di AURORA BENEDETTI -
Penso che il confine tra arte e scienze nell’insegnamento sia davvero sottile, e spesso si sovrappone. Entrambe le aree sono fondamentali per capire e interpretare il mondo, ma lo fanno in modi diversi. La scienza si concentra su metodi rigorosi, prove e dati, cercando di spiegare i fenomeni in maniera oggettiva, mentre l’arte ci permette di esplorare emozioni, visioni e prospettive personali in modo più libero e soggettivo.
Tuttavia, credo che entrambe le discipline si influenzino e si arricchiscano a vicenda. Per esempio, molti artisti utilizzano concetti scientifici per creare opere innovative, come nell’arte digitale o nella bioarte. Allo stesso tempo, gli scienziati possono utilizzare metodi creativi per risolvere problemi complessi, proprio come gli artisti sperimentano nuove forme di espressione.
Secondo me, l’insegnamento dovrebbe spingere a vedere arte e scienza non come mondi separati, ma come due facce della stessa medaglia, che insieme offrono una comprensione più completa della realtà.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ALESSIA ALATI -
Secondo me non c'è una netta differenza perché la didattica, contemporaneamente, è arte di insegnare ma anche una scienza che studia l'insegnamento. La didattica come vista come l'arte di insegnare viene tradotta come un metodo di pensiero educativo ma nel contempo la didattica vista come scienza che studia l'insegnamento dà la possibilità di mettere in atto metodi di insegnamento che si evolvono creando un buon rapporto di mediazione tra insegnante e studente.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di GIADA ARTEGIANI -
Secondo me la didattica è sia arte che scienza. Arte dal momento in cui per insegnare non ci vogliono solo tecniche imparate attraverso gli studi ma anche l'empatia, la passione per questo lavoro, la creatività e la capacità di adattamento;
scienza perché alla base della didattica vi sono ricerche metodologiche, teorie pedagogiche, psicologiche eccetera
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ANNA PIRCHI -
Credo che si possa definire scienza che studia l'insegnamento perchè è, nell'effettivo una pratica di ricerca che mira al metodo migliore, ricerche che vengono fatte con problemi, studi, statistiche ecc. quindi la didattica attinge da molte scienze per fare ricerca del metodo di insegnamento, al tempo stesso è arte di insegnare perchè è inevitabilmente coinvolta la parte emozionale e valoriale del maestro e dell'alunno.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di MARIKA VAUPERI -
Arte e scienza potrebbero sembrare così distanti, ma in realtà il confine tra esse è molto sottile. Queste due discipline sono interconnesse tra loro:
• l'arte è spesso associata alla creatività, all'immaginazione e all'espressione delle emozioni;
• la scienza, invece si basa sul ragionamento, sull'osservazione e sulle prove, sul raggiungimento di una teoria come spiegazione;
Entrambe però possono influenzarsi ed arricchirsi a vicenda per arrivare ad una comprensione della natura.
Sono metodologie per indagare e comprendere la natura del mondo che ci circonda. 
Nonostante i mezzi diversi, entrambe le discipline cercano di dare un senso al mondo e i suoi misteri.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di SABRINA PALLOCCA -
Secondo il mio punto di vista il confine tra arte e scienza nell’insegnamento è un confine quasi invisibile.
Bisogna rendersi conto però dell’importanza che hanno entrambe le aree per avere una chiave di lettura del “mondo”.
Queste due “settori” operano in maniera alla superfice simile ma se andiamo a scandagliare più affondo vediamo che ci sono molte differenze.
Infatti, la scienza si può definire come rigorosa e con metodi ricchi di prove e dati non sempre certi ma la maggior parte delle volte si.
Tuttavia, la grande differenza che distingue la scienza dall’arte è la distinzione che si ha tra oggettività e soggettività.
Appunto come sopracitato prima la scienza è rigorosa e oggettiva mentre l’arte ci da la possibilità di avere una visione più libera e soprattutto soggettiva quindi ci permette di vedere il modo in maniera personale così che non ci sia solo una visione “universale” ma tante “visioni”.
Pertanto, credo che entrambe le discipline siano come una medaglia dove da una parte abbiamo la scienza e dall’altra abbiamo l’arte ed insieme possono aiutare ad avere una comprensione a 360° del mondo.
sabrina pallocca
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di SOPHIA DANGELO -
Secondo me il confine tra arte e scienza nell’insegnamento sta nell’equilibrio:
l’insegnamento richiede sia metodi basati sulla sull’evidenza, quindi la scienza, sia un’applicazione caratterizzata da sensibilità, dedizione e originalità. È importante adottare un approccio flessibile e coinvolgente per rispondere alle necessità specifiche di apprendimento di ogni studente.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di IRENE COLOCCI -
Credo che le due cose siano spesso sovrapposte, in quanto, spesso l’insegnamento deve basarsi sulla scienza, ma al tempo stesso l’insegnante deve fare leva anche “sull’arte di insegnare” mettendo in evidenza la sua creatività così da rendere l’approccio alla didattica più stimolante e curioso.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di SABRINA DE ANGELIS -
Il confine tra arte e scienza nell’ insegnamento è molto sottile ed a volta si sovrappone. La didattica è un arteficio , un connubio culturale , tecnologico e scientifico. L’ insegnamento che ha subito profonde trasformazioni nel tempo, non si basa solamente sulla trasmissione culturale dei saperi , sulla pratica e l’educazione tecnologica, ma l’insegnamento è trasmissione di valori e saperi scientifici come la Psicologia , la Sociologia, l’economia e le tradizioni culturali, tutte scienze che fungono da collante per le acquisizioni conoscitive e culturali e per l’educazione emozionale e sociale.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di CRISTINA RISTORI -
Secondo me il confine tra arte e scienza nell’insegnamento è dinamico, perché l’insegnamento stesso richiede l’utilizzo sia di tecniche e metodologie (scienza) sia di creatività e sensibilità (arte)
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di GIULIA PALUZZI -
Entrambe si fondano su percorsi di conoscenza e interpretazione della realtà, questo mi porta a pensare che tra le due ci debba essere un equilibrio in ambito didattico. Il confine che possiamo trovare, si trova nel significato più profondo di quest'ultime, ma entrambe ci aiutano ad imparare ogni giorno e ad osservare il mondo con altri occhi, l'arte riesce a stimolare la nostra creatività, mentre la scienza lavora per stimolare la nostra curiosità.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di FEDERICA DI STAZIO -
Alla luce del pensiero di Comenio, promotore di un’educazione ordinata, sistematica ma al tempo stesso universale e piacevole, si possono, a parer mio, individuare sia aspetti scientifici che artistici nell'insegnamento;
La scienza dell'insegnamento riguarda la conoscenza dei principi e delle metodologie didattiche, basate su evidenze e ricerche, comprende la capacità di pianificare le lezioni, valutare i progressi degli studenti e adattare le strategie didattiche. Si fonda sulla razionalità, l'oggettività e la sistematicità tipiche delle scienze.
L'arte dell'insegnamento implica invece la capacità di creare un ambiente di apprendimento stimolante e coinvolgente, comprende l'abilità di comunicare efficacemente, motivare gli studenti e gestire la classe. Si fonda sulla creatività, l'intuizione e l'empatia tipiche delle arti.
Il confine tra arte e scienza nell'insegnamento è spesso sfumato e interconnesso, pertanto credo che un bravo insegnante debba possedere sia competenze scientifiche che abilità artistiche e saper combinare questi due aspetti in modo equilibrato, per favorire lo sviluppo integrale degli studenti.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di Angela Spinelli -
Cari studenti e studentesse, vi riporto una sintesi dei vostri interventi sul secondo stimolo (confrontare). Dopo la sintesi seguono consigli pratici per i prossimi post e, in genere, per la stesura di argomentazioni basate su elementi scientifici ed evidenze.
Buon lavoro!
I vostri interventi sul rapporto tra arte e scienza nell’insegnamento convergono su un’idea comune: il confine tra le due dimensioni è sottile e spesso si intreccia. Molti studenti sostengono che la didattica sia allo stesso tempo un’arte e una scienza. Da un lato, la scienza fornisce metodi basati su evidenze, ricerca e teorie pedagogiche; dall’altro, l’arte rappresenta la capacità di coinvolgere, adattarsi e comunicare con creatività ed empatia. Alcuni sottolineano la necessità di un equilibrio tra i due aspetti per un insegnamento efficace, mentre altri enfatizzano il ruolo dell’arte nel rendere la didattica più stimolante e coinvolgente. In generale, emerge un consenso sul fatto che l’insegnamento non possa essere ridotto a un’unica dimensione, ma richieda una sintesi tra metodo e sensibilità educativa.
I vostri interventi dimostrano una buona consapevolezza della complessità della didattica, riconoscendo che essa non può essere solo un’applicazione tecnica, ma richiede anche sensibilità e creatività. Tuttavia, gli interventi tendono a rimanere su un livello descrittivo, senza approfondire in che modo l’equilibrio tra arte e scienza possa essere perseguito concretamente nella pratica didattica. Inoltre, manca una riflessione su come la formazione degli insegnanti possa preparare adeguatamente a gestire questa doppia dimensione. Anche se alcuni riferimenti teorici (come Comenio) sono presenti, essi non sono sviluppati in modo approfondito per sostenere un’argomentazione più strutturata.
Punti di forza:
• Consapevolezza della natura complessa della didattica: l’insegnamento non è solo una tecnica scientifica, ma anche un’arte che richiede creatività e sensibilità.
• Riconoscimento dell’importanza dell’equilibrio: necessità di integrare l’aspetto metodologico con quello empatico e comunicativo.
• Alcuni riferimenti teorici

Aree di miglioramento:
• Mancanza di esempi concreti: Gli interventi restano su un piano teorico senza descrivere situazioni pratiche in cui l’arte e la scienza dell’insegnamento si bilanciano.
• Scarso approfondimento metodologico: Si discute dell’equilibrio tra arte e scienza, ma non viene esplorato come si possa tradurre nella didattica quotidiana.
• Riferimenti teorici poco sviluppati: Sebbene alcuni autori siano citati, manca un approfondimento delle loro implicazioni per la didattica attuale.

Suggerimenti per i post successivi
1 Introdurre esempi pratici: Collegare il dibattito a esperienze concrete di insegnamento in cui arte e scienza si combinano efficacemente.
2 Esplorare strategie didattiche specifiche: Discutere come le metodologie scientifiche possano essere integrate con un approccio creativo nell’insegnamento.
3 Approfondire il ruolo della formazione degli insegnanti: Riflettere su come i futuri docenti possano essere preparati a bilanciare i due aspetti.
4 Utilizzare riferimenti teorici in modo più strutturato: Citare studi o autori di riferimento per supportare meglio le argomentazioni.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di SARA ROSEMARY GAGLIARDI -
Penso che il confine tra l’arte e la scienza dell’insegnamento sia molto sottile. Da un lato, l’insegnamento è una pratica basata su metodologie strutturate, per le quali gli educatori ricevono una formazione specifica. Dall’altro, l’insegnamento diventa veramente efficace quando chi lo esercita possiede una passione autentica; è in questo aspetto che emerge il lato artistico di questa professione. Pertanto, il confine tra arte e scienza nell’insegnamento è determinato dall’equilibrio tra competenze tecniche e passione personale.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di MARTINA BOVO -
Dal mio punto di vista, il confine tra arte e scienza nell'insegnamento sta nel modo in cui si applicano le conoscenze e le strategie didattiche, nel momento in cui la teoria si trasforma in pratica, perché è lì che il docente deve decidere come applicare la scienza con creatività ed empatia.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di FEDERICA COCCIA -
Tra l’arte e la scienza nell’insegnamento c’è un confine sottile che le divide. Un buon insegnante deve possedere sia l’arte di insegnare, ossia la capacità di stimolare e coinvolgere gli studenti sia la scienza dell’insegnamento che gli permette di pianificare le lezioni e adottare strategie scolastiche.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di AURORA CESARI -
Il confine tra arte e scienza nell’insegnamento è segnato e vago al tempo stesso Da un lato, l’insegnamento è una scienza perché si basa su ricerche empiriche, teorie dell’apprendimento, metodologie didattiche strutturate e strumenti di valutazione. Dall’altro, è un’arte perché richiede creatività, adattabilità e capacità di comunicare in modo efficace con gli studenti, rispondendo alle loro esigenze emotive e cognitive.
Un buon insegnante deve saper bilanciare entrambe le dimensioni: utilizza strategie scientifiche, ma le applica con sensibilità artistica, adattandole al contesto e agli studenti.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ERIKA CERRONI -
La didattica è una disciplina e un concetto molto complesso,pertanto credo sia riduttivo definirla solo come scienza,o al contrario,solo arte dell'insegnare.Ritengo infatti che la didattica,nella sua dimensione poliedrica,sia il risultato dell'unione tra arte e scienza: i due elementi cooesistono,pertanto l'uno non prevarica o può sostituire l'altro;un buon percorso formativo prevede che ci sia un equilibrio tra le due parti.La didattica intesa infatti come scienza che studia l'insegnamento fa riferimento alle metodologie,ai metodi valutativi,alla razionalità con cui si organizza il piano formativo e didattico da seguire,all'oggettività e al rigore tipico delle scienze.Fu lo stesso Dewey a sottolineare la necessità per gli insegnanti di assumere una postura scientifica: essi infatti non sono solo ricercatori che problematicizzano e discotono su un problema da risolvere o un'ipotesi da verificare,ma è bene che per professionalità mantengano un atteggiamento scientifico.Al contempo,è necessario che la didattica sia anche arte: è importante che alla base del rapporto tra insegnante e alunno ci siano fiducia ed empatia; pertanto,affinchè ciò avvenga,l'insegnante è bene che adotti un metodo creativo,duttile che sia in grado di rispondere ai diversi bisogni degli allievi,un approccio aperto,disponibile ad offrire supporto e confronto all'alunno.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ILARIA DE CAROLIS -
secondo me il confine tra arte e scienza nell'insegnamento è molto sottile e si sovrappone molto facilmente. Insegnare può essere vista come un'arte, in quanto gli insegnanti devono essere in grado di trovare il modo di adattarsi alle esigenze degli alunni, stimolare la loro curiosità e motivarli. L'arte sta nella capacità di riconoscere il momento giusto per usare determinati approcci o tecniche e di rendere l'apprendimento un'esperienza coinvolgente. Al contempo, può essere vista come scienza, in quanto l'insegnamento si basa su principi e metodologie che derivano dalla ricerca scientifica e dalle teorie educative. La scienza dell'insegnamento studia e applica metodi pedagogici per migliorare l'efficacia dell'educazione. La scienza, quindi, fornisce le basi teoriche e pratiche mentre l'arte è ciò che permette agli insegnanti di adattarsi alle situazioni reali e alle esigenze individuali degli studenti.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di FEDERICA FIORINO -
Non credo ci sia un vero e proprio confine tra le due sfere. La scienza che studia l'insegnamento ha riscontri empirici, si basa quindi sul metodo scientifico e riguarda ciò che è concreto come la pedagogia. Invece l'arte di insegnare riguarda più la sfera soggettiva, esperienze e valori personali da mettere in pratica nell'insegnamento, attraverso l'arte di insegnare si possono mettere in luce le caratteristiche e le criticità degli studenti al fine di formare individui consapevoli. A mio parere non si possono escludere a vicenda, per far sì che si ottenga una buona didattica devono coesistere.
Un esempio concreto di questa unione può essere rappresentata dal metodo montessori nelle scuola dell'infanzia, quindi il metodo rappresenta proprio l'aspetto scientifico, come suggerisce il termine, e l'arte di insegnare sta nel modo in cui viene applicato e sulla base delle esperienze personali delle maestre, viene trasferito in modo personalizzato al bambino.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ELISA PANELLA -
Secondo me, la didattica è un’arte di insegnare perché implica la capacità di trasmettere conoscenze in modo coinvolgente, significativo e innovativo, adattandosi alle diverse situazioni e alle esigenze degli allievi. Il confine tra arte e scienza, a mio parere, si sovrappone perché, da un lato, la scienza fornisce metodi e teorie per comprendere e strutturare l’apprendimento, mentre, dall’altro lato, l’arte riguarda la capacità di applicare questi strumenti in modo creativo e originale.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ERIKA ROIATI -
Secondo me il confine tra arte e scienza è molto esile e a tratti si sovrappone soprattutto durante le lezioni.
Infatti la didattica ottimale dovrebbe comprendere sia l’aspetto scientifico, più razionale e reale, sia l’aspetto artistico, più creativo e che stimola l’originalità.
Sostanzialmente possiamo affermare che la didattica comprende in equa misura sia l’aspetto scientifico sia l’aspetto artistico, e sta poi al docente, in base al tipo di materia insegnata e al tipo di studenti, scegliere se approcciarsi in modo più razionale o più creativo.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di VERONICA VENANZI -
Secondo me la didattica è sia un’arte sia una scienza e il confine tra le due cose è sfumato.la scienza fornisce le basi teoriche e metodologiche, studia i processi di apprendimento e le strategie più efficaci. tuttavia, insegnare è anche un’arte perché richiede la creatività, l’adattabilità e la capacità di coinvolgere gli studenti in modi diversi a seconda delle loro esigenze. Per me un insegnante dovrebbe essere in grado di trasmettere conoscenze in modo tecnico e saper anche ispirare, motivare e rendere l’apprendimento un’esperienza significativa
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di FRANCESCO PALOMBO -
Il confine tra arte e scienza nell’insegnamento si manifesta come un equilibrio dinamico. La scienza offre metodi, teorie e dati che strutturano il processo educativo, mentre l’arte si esprime attraverso la creatività,
l’intuizione e la sensibilità dell’insegnante. Questa fusione permette di tradurre la teoria in pratiche che rispondono alle esigenze degli studenti. Il docente, diventa mediatore nel percorso di apprendimento. L’integrazione di questi elementi favorisce un ambiente educativo stimolante e personalizzato
In conclusione, arte e scienza non si escludono ma si completano, creando un insegnamento efficace e umano
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di CLAUDIA ORFANO -
2. CONFRONTARE
L’insegnamento può essere visto come un equilibrio tra arte e scienza, due dimensioni che, seppur diverse, si completano a vicenda. La scienza fornisce il quadro teorico, i metodi e le strategie per comprendere e strutturare l’apprendimento, mentre l’arte dell’insegnare si esprime attraverso la creatività, l’adattabilità e la capacità di coinvolgere gli studenti in modo personale e significativo.

Non esiste un confine netto tra i due, anzi, l’unione di scienza e arte arricchisce il processo educativo. Un esempio concreto di questa fusione si trova nel metodo Montessori, che integra principi scientifici con un’applicazione creativa e personalizzata da parte degli insegnanti. La didattica ottimale, dunque, non si limita a essere razionale o creativa, ma deve saper combinare entrambe le dimensioni per rispondere alle diverse esigenze degli studenti.

In conclusione, l’insegnamento è un’arte che si basa su principi scientifici, un connubio che permette di offrire un’esperienza educativa completa, stimolante e mirata alla formazione di individui consapevoli e motivati.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di GIORGIA CARBONI -
se parliamo di "scienza che studia l'insegnamento" siamo all'interno di un ambito con delle regole e dei parametri ben precisi da utilizzare, per l'appunto scientificamente provati; se penso alla parola "arte" la prima cosa che mi viene in mente è "l'espressione", per cui suppongo che "l'arte di insegnare" implichi qualcosa di inedito, di personale, che il docente decide di mettere nel suo lavoro.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di DANIELA SALVATORI -
Questo quesito mi ha fatto molto riflettere sul confine tra le due parole: nel mio immaginario l'arte, conserva secondo me, qualcosa che ha a che fare con l'impulso, l'istinto, l'intuizione e la spontaneità, quella reazione di pancia (emozione) che avviene anche per caso. Invece alla scienza attribuisco un significato di sistematizzazione, di categorizzazione, di raccolta, analisi ed elaborazione dati finalizzato alla costruzione di metodologie mirate. Cercando di farmi chiarezza, li sento come due concetti in continuità, almeno come mi sembra di cogliere da ciò che sto approfondendo attraverso le lezioni.
Insegnare è un arte, saper cogliere il proprio e personale "gesto/interesse", allenarlo, sostenerlo arricchirlo, coltivarlo attraverso la conoscenza, lo studio delle varie tecniche, l'analisi e la riflessione; ci si allena attraverso l'esperienza, la sperimentazione e la riflessione sul lavoro svolto. Il saper essere nasce dalla fusione del sapere e il saper fare.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di CHIARA IPPOLITI -
Secondo me, il confine tra scienza e arte nell’insegnamento è talmente sottile da poterlo definire quasi un passaggio impercettibile. Quando parliamo di didattica come scienza, ci riferiamo all’insieme di teorie e conoscenze che acquisiamo attraverso gli studi pedagogici e psicologici. Queste conoscenze ci forniscono le basi teoriche e i metodi che possiamo applicare nel nostro lavoro quotidiano. Tuttavia, quando entriamo in aula e mettiamo in pratica ciò che abbiamo imparato, entra in gioco l’arte della didattica. In questa fase, non basta solo applicare la teoria; dobbiamo anche integrare le nostre conoscenze con la passione, la creatività e la capacità di adattarci alle esigenze della classe. Ad esempio, se noto che i miei studenti sono stanchi e non riescono a concentrarsi su una lezione tradizionale, potrei decidere di interrompere la spiegazione e proporre un video o un film che introduce il tema in modo più coinvolgente. In questo modo, utilizzo una modalità più creativa e dinamica per raggiungere il mio obiettivo didattico, adattando la teoria alle necessità del momento. Così facendo, unisco scienza e arte, sfruttando le conoscenze teoriche ma anche la capacità di saper leggere le dinamiche della classe e rispondere con inventiva.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di DANIELA SALVATORI -
Questo quesito mi ha fatto molto riflettere sul confine tra le due parole: nel mio immaginario l'arte, conserva secondo me, qualcosa che ha a che fare con l'impulso, l'istinto, l'intuizione e la spontaneità, quella reazione di pancia (emozione) che avviene anche per caso. Invece alla scienza attribuisco un significato di sistematizzazione, di categorizzazione, di raccolta, analisi ed elaborazione dati finalizzato alla costruzione di metodologie mirate. Cercando di farmi chiarezza, li sento come due concetti in continuità, almeno come mi sembra di cogliere da ciò che sto approfondendo attraverso le lezioni.
Insegnare è un arte, saper cogliere il proprio e personale "gesto/interesse", allenarlo, sostenerlo arricchirlo, coltivarlo attraverso la conoscenza, lo studio delle varie tecniche, l'analisi e la riflessione; ci si allena attraverso l'esperienza, la sperimentazione e la riflessione sul lavoro svolto. Il saper essere nasce dalla fusione del sapere e il saper fare.

Nella storia ci sono stati degli approcci e metodi che hanno mostrato di saper trovare un equilibrio tra questi elementi: Montessori, Munari, Steiner. Le scuole diffuse nel territorio hanno proposto interessanti metodologie didattiche che hanno richiesto una formazione mirata e poi riconosciuta. Ad oggi alcuni ancora in attività in qualche scuola statale, altri prevalentemente nell'offerta privata.
Non ho un'idea precisa di una didattica che tenga in equilibrio creatività e scientificità delle metodologie, ma ho constatato come dal nido, passando per la scuola dell'infanzia, poi le elementari e le medie e infine le superiori, lo studio e gli apprendimenti si fanno via via meno autonomi. Si passa da uno spazio che fruisce materiali per fare esperienza e acquisire saperi e conoscenze, gestito e vissuto a piccoli gruppi spontanei (per inclinazioni ed interesse) a classi con soli banchi.
Dunque le domande che mi accompagnano sono: come mai crescendo l'ambiente diventa sempre meno ricco di esperienze per apprendimenti autonomi e/o indiretti individuali e per piccoli gruppi?
Come mai il ruolo dell'adulto Maestra e/o docente assume crescendo un ruolo principale e frequente frontale?
ci sono esperienze alternative che hanno funzionato? Sì!
Come mai le esperienze dei "metodi" non sono state approfondite significativamente?
Come mai le arti manuali non trovano spazio nelle scuole con laboratori stabili nei quali, i gruppi a rotazione sperimentano materiali e affinano abilità?
Pensando a dei percorsi metodologici indiretti, l'insegnante avrebbe maggior tempo da dedicare al lavoro sul gruppo e le relazioni tra pari oltre che sostenere e incoraggiare gli apprendimenti di chi ha necessità di un lavoro diverso e /o personalizzato.
Inoltre, questa modalità richiederebbe una formazione importante per gli attuali docenti, un investimento nei materiali. Per la preparazione di futuri Insegnanti, il percorso Universitario dovrebbe prevedere tutta una parte dedicata alle metodologie e approcci pedagogici, una sorta di specializzazione.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di IOLANDA CURRO -
Il confine tra l’arte e la scienza dell’insegnamento è molto sottile, poiché la scienza rappresenta la parte teorica in cui si trovano tutte le regole, le teorie e le tecniche necessarie per insegnare. L’arte dell’insegnamento, invece, riguarda il modo in cui questa teoria viene applicata dall’insegnante, che ha l’obiettivo di coinvolgere gli studenti. Gli insegnanti puntano a coniugare entrambe le componenti per rendere l’apprendimento stimolante, piacevole ed efficace.

Possiamo fare alcuni esempi per spiegare il concetto appena descritto. Un cantante può eseguire delle canzoni, ma se non sa interpretare un brano non riuscirà a trasmettere emozioni al pubblico. Allo stesso modo, un insegnante può spiegare una materia, ma se non sa trasmettere la passione per quell’argomento non riuscirà a coinvolgere gli studenti.

Questo si riscontra anche nel racconto di una storia. La scienza della narrazione prevede una struttura chiara — inizio, sviluppo e fine — e l’impiego di tecniche specifiche per catturare l’attenzione, come la creazione di suspense o la caratterizzazione marcata dei personaggi. L’arte, invece, sta nel modo in cui il narratore racconta la storia, utilizzando la voce, i gesti e il ritmo per coinvolgere il pubblico.

In conclusione, i bravi insegnanti sanno coniugare entrambe le componenti, unendo la precisione teorica alla creatività espressiva.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di FEDERICA PETRI -
Penso che il confine tra scienza dell’insegnamento ed arte non rappresenti disgregazione ma bensì coesione, un’ottima possibilità di avvicinarsi tra loro.
Il loro incontro permette di modificare il reciproco pensiero, fondendo in se stesso intuizione e razionalità, iniziando a vedere il mondo a 360º, completandosi a vicenda.
Ciò permette di vedere ogni cosa sotto diverse sfaccettature, ampliando anche la possibilità di risolvere eventuali problemi o affrontando determinate situazioni in modo alternativo, tanto critico quanto creativo.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di MATTEO MARIO NAPOLI -
Secondo me bisogna distinguere tra il metodo di insegnamento e il contenuto che va insegnato: Il primo può essere considerato artistico inquanto deve essere, a mio avviso, creativo e stimolante, mentre il secondo deve necessariamente avere una base scientifica che regoli la struttura dei contenuti da insegnare.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di GIORGIA FERRAIOLI -
Il confine tra arte e scienza è sottile, sono due discipline apparentemente distinte, interconnesse in vari modi, condividono filoni comuni che dimostrano l’influenza reciproca e la dipendenza l’una dall’altra.
Entrambe cercano di capire il mondo che ci circonda, con diversi approcci, gli artisti esplorano l’interpretazione soggettiva e l’espressione emotiva, gli scienziati utilizzano l’osservazione sistematica.
Quindi nell’insegnamento, secondo me la differenza tra loro risiede proprio nel fatto che l’arte equivale all’atto pratico dell’insegnamento, mentre la scienza studia i metodi e le modalità più adeguate per farlo in maniera efficace.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di VALENTINA MENICHELLI -
Secondo me non esiste un confine tra queste due aree all'interno della didattica ,perché é sia arte di insegnare ovvero creare nuovi metodi e pratiche ma sopratutto far riferimento alle emozioni,pensieri perché secondo me in generale non tutti possono insegnare.
Per farlo c'è bisogno prima di tutto di passione di voler trasmettere il giusto sapere ma sopratutto empatia ,che al giorno d'oggi é rimasta un pò in disparte ed originalità proprio come l'arte ci stupisce ogni volta attraverso le novità che ci propone.
Però é anche una scienza dato che é basata su ricerche metodologiche e insegnamenti scelti e studiati nel tempo basati sulla realtà e l'evidenza.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di FRANCESCA MALACRIA -
Il confine tra arte e scienza nell'insegnamento é sottile, o quasi inesistente, perché comunque fra le due ci deve essere sempre un equilibrio, perché se fosse solo scienza si rischierebbe di far diventare l’insegnamento rigido e meccanico. Se invece fosse solo arte mancherebbe il metodo o la tecnica. Quindi i migliori insegnanti devono essere in grado di fare una combinazione sulle conoscenze scientifiche e le strategie didattiche basate sulla creatività, passione e intuizione.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di LUCREZIA CESTRA -
Il confine tra arte e scienza nell’insegnamento risiede nell’equilibrio tra teoria e pratica. La scienza fornisce i principi e le tecniche basate su ricerche e metodologie comprovate, mentre l’arte riguarda la capacità dell’insegnante di adattare creativamente e intuitivamente tali principi alle esigenze specifiche degli studenti e del contesto, rispondendo alle dinamiche umane ed emotive dell’apprendimento. Entrambi sono necessari per un insegnamento efficace.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di VALENTINA NAVARRA -
Credo che non dovrebbe esserci un confine rigido tra arte e scienza nell'insegnamento, la scienza può fornirci principi e metodi basati su evidenze, l'arte può permetterci di applicarli con la creatività e con l'empatia. L'insegnamento efficace non dovrebbe essere né esclusivamente tecnica né solo ispirazione ma un equilibrio in cui entrambi si " fondono" , la scienza guida attraverso i dati oggettivi, l'arte umanizza il processo educativo.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di GERARDINA CHIRICO -
Non credo ci sia un vero e proprio confine tra arte e scienza, piuttosto che dovrebbero essere usati entrambi. La scienza ci fornisce i mezzi, i metodi, mentre l'arte consente a un bravo insegnante di applicare tutto questo usando il suo cuore, la sua sensibilità. È la parte creativa e umana dell'insegnare. La scienza aiuta a sapere cosa fare, mentre l'arte a come farlo nel modo giusto in ogni situazione.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ELEONORA ZILLI -
C'è una differenza fondamentale tra il significato delle parole "arte" e "scienza". La prima è una forma di espressione libera, frutto di una ricerca personale, che concorre alla nascita di qualcosa di unico e che racconta con linguaggi diversi lo sguardo umano, inteso come intima visione. La scienza è invece quella forma di conoscenza che, pur essendo anch'essa ricerca, si basa su dei metodi, su scoperte esistenti e segue dei percorsi di ragionamento ben precisi, matematici.
La didattica si avvarrà di entrambe le definizioni, sarà una scienza mista, a questo punto, avendo a che fare con la costruzione dell'identità attraverso la trasmissione della cultura. Alternandosi momenti di apprendimento nozionistico a momenti di costruzione dello spirito critico non potrà che esserci da parte dell'insegnante una base di conoscenze specifiche, un metodo con cui trasmetterle, e una parte, non meno importante di libertà di espressione e osservazione, che arricchirà l'intera esperienza, e la renderà totale.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di MELISSA D'ORTENZI -
Non sento di poter dare una definizione certa di confine tra arte e scienza nell’insegnamento ma ho una mia idea sul quale possa essere.
Credo che l’arte di insegnare sia la visione personale di ciascun insegnante e dei propri metodi, quindi il suo modo di trasmettere agli altri il suo sapere.
Mentre la scienza che studia l’insegnamento sia il frutto di una raccolta di i dati presi, nozioni, informazioni, a partire dai periodi più antichi fino ad arrivare ai nostri giorni, per fornire metodi/ tecniche nel modo più preciso e inclusivo possibile.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di NOEMI FABIANI -
A mio parere il confine tra l'arte di insegnare e la scienza che studia l'insegnamento è quasi invisibile. La scienza si concentra su dati e prove, osservando, ragionando e spiegando i fenomeni in maniera oggettiva raggiungendo una teoria. L'arte di insegnare, invece, è spesso associata all'immaginazione e all'espressione delle proprie emozioni, in modo libero.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di LUDOVICA BERNA -
Secondo me, il confine tra arte e scienza nell’insegnamento è sottile e spesso difficile da definire, poiché queste due dimensioni si intrecciano e si influenzano in maniera significativa.
La scienza dell’insegnamento non può essere considerata solo come un’azione pratica né può essere limitata esclusivamente a un approccio scientifico. L’arte, d’altra parte, è legata all’immaginazione, alla creatività e alla capacità di suscitare emozioni. Nell’insegnamento, è essenziale saper combinare entrambe le dimensioni, solo un equilibrio tra le due consente di creare un’esperienza di apprendimento completa.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di LINDA CIPRIETTI -
Credo che sia un tema complesso e difficile da definire perchè entrambi gli aspetti si intrecciano e si completano. Penso che considerare la didattica come arte significhi avvicinarlo alla dimensione umana e relazionale dell'insegnamento, quindi lo stile unico e personale di ogni insegnante, dettato dalla singola personalità ed esperienza. La didattica come scienza invece riguarda un approccio più sistematico e metodico, ma soprattutto sull'evidenza. Il confine tra le due non è sempre netto, anzi credo che per una buona didattica sia necessario un approccio che includa ed intrecci entrambi.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di SILVIA MARTUCCI -
A mio parere, l’insegnamento si muove costantemente tra arte e scienza, senza poter essere ridotto completamente a una sola delle due dimensioni. La parte “scientifica” è fondamentale: conoscere le teorie educative, i metodi didattici, i processi cognitivi e le evidenze che derivano dalla ricerca aiuta a strutturare un insegnamento efficace e consapevole. Tuttavia, questa base non è sufficiente da sola. L’insegnamento richiede anche una componente artistica, fatta di intuizione, empatia, capacità di leggere il clima della classe, di comunicare in modo coinvolgente e di trovare soluzioni creative ai problemi quotidiani. Ogni insegnante sviluppa col tempo uno stile personale che va oltre le teorie e che si affina con l’esperienza, proprio come accade in un’arte. Per questo motivo, credo che didattica e insegnamento vivano nel punto d’incontro tra sapere e sensibilità.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ALESSIA DI FRUSCIA -
Secondo me l’insegnamento è prima di tutto arte, certo, la scienza è importante perché offre strumenti, teorie e metodi utili per strutturare l’attività didattica ma da sola non basta. L’insegnamento vero nasce dalla relazione, dalla sensibilità, dalla capacità di entrare in sintonia con gli studenti e adattarsi a loro, è un’arte saper coinvolgere, motivare, capire i momenti giusti e cambiare approccio se serve. Per me quindi l’insegnamento è fatto soprattutto di cuore, intuizione e creatività.
In riposta a Angela Spinelli

Ri: 2. CONFRONTARE

di ANNA FASCINARI -

Non credo che ci sia un confine netto, anzi credo che l'insegnamento sia composto dalla scienza, delle conoscenze e della metodologia che si intreccia all'arte della comunicazione, alla conoscenza e alla gestione delle emozioni. L'insegnante deve scoprire, conoscere e valorizzare la potenzialità e l'unicità di ogni studente. deve comunicare e trasmettere, stimolare trasformando il sapere in un'esperienza creativa.Non credo che ci sia un confine netto, anzi credo che l'insegnamento sia composto dalla scienza, delle conoscenze e della metodologia che si intreccia all'arte della comunicazione, alla conoscenza e alla gestione delle emozioni. L'insegnante deve scoprire, conoscere e valorizzare la potenzialità e l'unicità di ogni studente. deve comunicare e trasmettere, stimolare trasformando il sapere in un'esperienza creativa.